sabato 20 dicembre 2014

Xmas time


martedì 25 novembre 2014

Sulla riva del Danubio c'è un mulino



Sulla riva del Danubio c'è un mulino,
Lì macinano la tristezza,
Anch'io ho la mia tristezza,
La porto lì, e la faccio scorrere
 

Piove e l'acqua fa le bollicine,
Canta il gallo, fa "kukuriku"
Questo gallo non è un bravo gallo,
Canta a mezzanotte, ed ormai è l'alba.
 
(da un canto popolare ungherese)
 

lunedì 27 ottobre 2014

Ciao Lou

Ciao Lou, non te ne sei mai andato.


mercoledì 5 marzo 2014

Zebra crossing

Quando guido cerco di non perdere mai l'occasione per fermarmi ai passaggi pedonali: mi diverte vedere il sollievo schiarire il viso dei pedoni in attesa di attraversare, mi gratifica il loro furtivo gesto di ringraziamento mentre si affrettano sulle strisce quasi a voler recare il minor ingombro possibile.
E mi stupisce anche un pochino tutta questa profusione di sorpresa e gratitudine nei confronti di un'automobilista che fa semplicemente il proprio dovere (sempre che le auto parcheggiate in doppia fila o sulle stesse strisce pedonali consentano l'avvistamento del pedone). Effetti collaterali dell'assuefazione all'arroganza e ai soprusi.

lunedì 10 febbraio 2014

A proposito di cosa

Da provinciale ignorante quale sono, non ho colto, nel nuovo film dei fratelli Coen A proposito di Davis, i riferimenti a Colazione da Tiffany. E sì, ovviamente ho riconosciuto lo zio Bob in una delle ultime inquadrature, ma ho inteso la citazione semplicemente a mo' di cameo omaggio: vale a dire che poche note e una silhouette non mi sono sembrate sufficienti a srotolare un ragionamento sulla rivoluzione del nuovo folk dylaniano che si innesta nella tradizione. Insomma, dov'è la sostanza? Me lo sono chiesta per tutta la durata - per fortuna contenuta - del film, certa che il finale mi avrebbe condotta a un qualche sviluppo, più o meno logico. In realtà, niente. Vogliamo ribadire che il mondo si divide tra perdenti nati e individui geneticamente disposti al successo? Non mi sembra il caso di farci sopra un film. Vogliamo svolgere un accurato esercizio di manierismi, confezionare un lavoro imbottito di citazioni e rimandi più o meno criptati? Si può fare tutto, per carità, ma per gente modesta come me i grandi film sono un'altra cosa. Con Inside Llewyn Davis i Coen sembrano aver fatto un inutile monumento a sé stessi o poco più. Meno male che c'è il gatto, che recita stupendamente e che si aggira per il film con grazia e intelligenza impareggiabili.


martedì 14 gennaio 2014

Il capitale umano

Non ce la faccio a dire che il film è bellissimo, perché è spaventosamente uguale alla vita, la nostra vita. E gli attori - tutti straordinari - sono l'esatta replica di tipologie comunissime da queste parti. Le caratteristiche antropologiche locali sono rappresentate senza alcuna sbavatura, soprattutto senza maniera: volgarità e ipocrisia di questi luoghi e di questi tempi resi con raffinata sapienza di dettagli. Già da subito in lizza per i migliori film dell'anno, da tutti i punti di vista.