"Devo fare un investimento, Mario" esordisco allungando una banconota da dieci euro, frutto insperato di un generoso sconto da parte della parrucchiera.
"Benissimo cara: vuoi investire in tabacco?"
Le unghie sono interamente orlate di nero. Forse, se Mario si dedicasse al lavaggio delle tazzine con maggior dedizione ne guadagnerebbero anche le unghie, rifletto infilando nella borsa i miei biglietti della speranza. Il Bar degli Spettri non dispone di lavastoviglie. In compenso vanta un avveniristico impianto televisivo a beneficio degli scommettitori.
Quando Mario saluta un avventore mimando uno stantuffo in azione, mi rendo conto di essere la sola signora presente nel locale. Con un briciolo di disappunto realizzo che, nonostante l'acconciatura sbarazzina e il cappotto di maglia color petrolio bordato di strass - unica macchia di colore che buca l'uniformità giallastra dell'ambiente - non sono stata degnata della minima attenzione da parte dei signori maschi arrampicati sugli sgabelli. Hanno le spalle curve sui monitor, le pupille arrotate, i muscoli flaccidi di chi si lascia scorrere il tempo addosso. Non so nemmeno quanto desiderino vincere a quegli accidenti di videopoker o comunque si chiamino. Tanto è chiaro che nessuna vincita basterà a fermarli. Un'altra morbida forma di schiavitù con lenta atrofizzazione cerebrale incorporata.
2 commenti:
che dire, non ho la minima affinità col gioco...non mi attirano lotto, grattaevinci, bingo, biglietti della lotteria... forse perchè devo avere la CERTEZZA di ricevere qualcosa, per spenderci anche un solo centesimo! di conseguenza non tento la sorte...
E fai bene! Io certi "investimenti" li faccio molto raramente e sempre sull'onda di una ispirazione improvvisa. Ma come puoi immaginare i rendimenti scarseggiano..anzi non ci sono proprio!
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