domenica 16 novembre 2008

Dopo aver letto su Repubblica un servizio di Daniele Mastrogiacomo dal Congo

Che cosa pensa un uomo che lavora in una miniera di uranio in Congo? Che cosa pensa quando riemerge da un cunicolo clandestino, il bottino clandestino sulle spalle, sorvegliato a vista da un mercenario clandestino? Da che cosa fugge un cinese o un indiano che si nasconde nelle viscere del Congo? Esistono dunque inferni peggiori?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Esistono molti inferni ed esistono sventurati che nel tentativo di sfuggire dal loro cadono in quello di qualcun altro.

"I'm running toward nothing
Again and again and again and again..."

Anonimo ha detto...

Grazie per la citazione. Molto opportuna.