martedì 7 luglio 2009

Della volgarità

Considerato che, al momento, la creatura ha raccolto solo consensi, ora mi aspetto, com’è naturale, anche le critiche, nessuna delle quali però potrà ferirmi come questa gentile frase, pronunciata da una persona dotata di discreta cultura e normale intelligenza: “Lo sai, devo dire che il tuo libro non è per niente volgare”.
Ecco, complimenti del genere preferisco non riceverli proprio.
Che un capo di governo si intrattenga con prostitute e giovani(ssime) donne più o meno vestite, tutte grottescamente ammaestrate a lodare e servire il papipadrone, è un fatto pacificamente acquisito, del tutto conforme al comune senso del pudore. Mentre la scoperta di un intenso, vicendevole legame affettivo da parte di due uomini evoca automaticamente qualcosa di sordido, al punto che ci si stupisce se la trattazione dell’argomento risulta priva di volgarità.
Non mi viene neanche da dire “ce n’è di strada da fare” perché in questo momento farei volentieri un'unica strada: quella verso un paese più civile

1 commento:

guanabara ha detto...

No, non lamentarti, ti è andata bene. Prima o poi qualcuno comincerà a lamentarsi che NON c'è volgarità ...