"Lignes de fuit" era il titolo della mostra che mi attirava come una calamita e io mi ci sono fiondata senza indugio, fuggendo da tutto ciò da cui si può fuggire.
Perciò sabato mattina io e il bluesman ci siamo alzati di buon'ora, abbiamo consolato la gatta con qualche croccantino extra e in men che non si dica ci siamo lasciati le Alpi alle spalle.
Attraversato il verde cuore della Svizzera cosparso di manciate di pecore e mucche - da notare l'ampia rappresentanza di esemplari neri per entrambe le specie - abbiamo raggiunto senza difficoltà il centro di questa cittadina senza tempo che si affaccia sul lago Neuchâtel e, con altrettanta facilità, abbiamo trovato subito parcheggio nel centro cittadino, a un passo dalla nostra meta.
Scesa dalla macchina la prima visione da cui sono stata raggiunta è stata una significativa esposizione di zucche.
Dopo di che ho notato questa bella farmacia
e subito mi son persa tra le aiuole
infine ho raggiunto la piazza dedicata al buon Pestalozzi.
Nel corso delle poche ore trascorse in questo bizzarro paese di gnomi, fate e boulangerie siamo riusciti a:
1) perpetrare l’inspiegabile tradizione che ci guida, ogni volta che visitiamo una città svizzera per la prima volta, a trovare cibo e conforto in un bar gestito da brasiliani e/o portoghesi
2) assistere ad un matrimonio
3) testimoniare di un incidente stradale di lieve entità conclusosi con baci e abbracci tra investito e investitore sotto lo sguardo benevolo di due agenti della polizia.
1) perpetrare l’inspiegabile tradizione che ci guida, ogni volta che visitiamo una città svizzera per la prima volta, a trovare cibo e conforto in un bar gestito da brasiliani e/o portoghesi
2) assistere ad un matrimonio
3) testimoniare di un incidente stradale di lieve entità conclusosi con baci e abbracci tra investito e investitore sotto lo sguardo benevolo di due agenti della polizia.
Visitata la mostra dedicata a Mervyn Peake – di cui darò conto più avanti se la salute mentale mi assisterà – abbiamo lasciato a malincuore Yverdon e le sue strade antiche, la sua atmosfera inafferrabile, tra Spandau e il Berry di George Sand, le belle case a metà tra villa liberty e chalet di montagna, e, di lago in lago, siamo scesi verso Losanna.
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