giovedì 31 dicembre 2009

Bilanci e chiusure


Fine della corsa. Fine del blog. Sì sì, proprio così, io e questo blogghino abbiamo resistito ben oltre le previsioni e adesso è l’ora della ritirata.

“Dovresti aprire un blog” mi aveva detto lui un lentissimo pomeriggio d’ufficio dell’anno scorso.
“Un blog io?! Ma tu sei fuori…”. E invece due giorni dopo il blog aveva preso forma e consistenza ed era perfettamente online.
Ed ora ho detto tutto quel che c’era da dire, mi sembra, tanto più che chi mi conosce sa benissimo che la vera me stessa non si è mai palesata davvero su queste pagine virtuali. La vera me stessa ha ancora fede nella parola stampata, purtroppo, e così chi volesse conoscermi davvero dovrebbe venirmi a cercare nei libri che ho amato; o addirittura dovrebbe immergersi negli abissi di follia delle mie creature. Di certo non chiedo tanto.

Curioso che un blogghino così modesto sia stato visitato da due personaggi del calibro di Tiziano Scarpa ed Eugenio Finardi che si sono addirittura degnati di
lasciare traccia del loro passaggio. Un onore e una grande gioia - il commento di Scarpa in particolare, ovvio, ma anche la replica di Eugenio.

Chiudo l’anno in pace col mondo (ho addirittura fatto pace con quelli di erbadellastrega che hanno finalmente sostituito un giudizio tanto avventato quanto inesatto con un neutralissimo link ad una scheda del libro) e chiudo l’anno ascoltando i Joy Division perché trovo che la loro musica sia una continua fonte di ispirazione di una modernità straordinaria e penso anche che Ian Curtis abbia detto tutto quello che c’era da dire e l’abbia fatto infinitamente meglio di come potrei mai fare io.

Progetti per l’anno nuovo? A parte la sopravvivenza nessuno in particolare. Come Jane Eyre mi ostinerò a studiare il tedesco confidando nel conforto della disciplina, elementare misura d’igiene mentale. Per il resto spero di incappare in qualche buona lettura, in qualche buon disco (veramente poco di buono sotto il sole di questo 2009 che se ne va, e mi guardo bene dallo stilare classifiche), e seguiterò a coltivare il sogno del mio altrove prediletto.

Non progetto di trasferire il contenuto della soffitta. Al limite traslocherò presso qualcuno degli squinternati che ogni tanto si fanno largo nella mia testa e resterò rintracciabile all’indirizzo virtuale di sempre (margo24@alice.it). Ai miei due lettori e a me stessa auguro di cuore un 2010 che si faccia ricordare per avvenimenti sani e costruttivi.

domenica 27 dicembre 2009

La montanara

Oggi consueta ascesa di fine anno al Sacro Monte di Varese. È un luogo che mi piace, e continuo a pensare che se proprio il destino mi impedirà di lasciare questo paese, arroccarsi nel borgo di Santa Maria del Monte potrebbe essere il modo meno doloroso di sopravvivere. Certo la vista dell'anemico lago è tutt'altro che rigenerante. È piuttosto il silenzio a farmi bene. Quel che cerco è un luogo di pace, insomma, senza ritmi stringenti, senza presenze sgradite.

Oggi le sorgenti erano tutte attive e, lungo la via sacra, il ghiaccio resisteva solo in alcuni tratti trascurati dal sole. Il cielo era perfetto e la stazione fulmini del Campo dei Fiori, insolito castello liberty, offriva al sole le sue guglie scintillanti. Sulla terrazza antistante il borgo un coro si esibiva nel tipico repertorio di canti di montagna. Nonostante i pentoloni di vin brulè e i generosi abbracci del sole, il ghiaccio sulla terrazza non ha acconsentito al benché minimo scioglimento.
Dopo un caffè ristoratore, agile discesa in città dove abbiamo fatta tappa presso la solita pizzeria. Lì siamo incappati in un matrimonio albanese. Signore in stivali color panna, signori in abiti scuri e camicie bianche dai colli allargati sopra i gilè; poche le cravatte, in compenso molte le sigarette ancora integre comodamente adagiate sopra l'orecchio come la matita del pizzicagnolo della mia infanzia. Musiche arabeggianti sostenute da fiati inconfondibilmente balcanici. Con buona pace dei leghisti, l'abbiamo trovata una cosa molto divertente.

sabato 26 dicembre 2009

The Rod Stewart sessions 1971-1998

Trovato sotto l'albero.
Quando le recensioni del Busca sono affidabili.

giovedì 24 dicembre 2009

It must be Christmas time

“Ora mi odierai per aver scritto 2000 Miles” era stato l’unico commento di Chrissie quando le avevo dato la notizia dell’abbandono di Alex.
“Quella canzone piaceva a mia madre” mi ero ricordato io. “Le piacevi tu nel video, in mezzo alla neve… era la sua canzone di Natale preferita.”


mercoledì 23 dicembre 2009

Try walking in my shoes

Non ci sono mai stata, ma sembra che il piccolo comune di Canzo presenti anche qualche attrattiva. Quel che è certo è che dopo aver sentito alla radio svizzera questa notizia mi guarderò bene dall'andarci.

Sono solo io a pensare che tutta questa deresponsabilizzazione da parte della pubblica ammministrazione stia superando i confini della decenza e della ragionevolezza?

Sad Christmas


lunedì 21 dicembre 2009

sabato 19 dicembre 2009

Gossip ma non troppo

Insomma è ufficiale: la fine del matrimonio tra Angela Gheorghiu e Roberto Alagna è confermata. Affari loro? È evidente. Però sono un po' anche affari nostri. Perché quando una coppia d'arte e vita non funziona più, va in frantumi anche il nostro sogno che la creazione artistica sia un fuoco inestinguibile. Le coppie che vivono questa dimensione totalizzante dell'arte sono a rischio dal primo momento e, da questo punto di vista, bisogna riconoscere che il sodalizio Gheorghiu-Alagna è già durato più della media.
Intanto, al di là delle facili battute che i due personaggi possono suscitare - stiamo parlando di due divi assoluti, dunque due individui inevitabilmente eccessivi -, restano le loro interpretazioni che entrano di diritto, e per restarci, nella storia dell'interpretazione dell'opera. Personalmente sono grata ad Angela Gheorghiu e Roberto Alagna per le loro interpretazioni pucciniane, appassionate e moderne. Credo che ci mancherà molto il loro sogno, la loro ipersensibilità.


venerdì 18 dicembre 2009

Atmosfera di festa in Profonda Padania

Anche quest’anno consueta sfilata prenatalizia di tutti i miei fornitori: l'anno scorso pareva una processione di becchini; stavolta mi si sono presentati tutti più sereni. Sarà la soddisfazione del sopravvissuto, penso.
Quanto a me, la tredicesima non solo non l'ho ancora vista ma non ne ho neppure sentito parlare.

Intanto, nelle campagne abbrustolite dal gelo, i cadaveri delle fabbriche chiuse fanno orrenda mostra di sé sfoggiando patetici striscioni con la scritta vendesi, mentre la Caritas locale soccorre le stesse famiglie che solo pochi mesi fa potevano permettersi di sostenerla.
Ma la vera tragedia è che G. Clooney ha deciso di cambiare lago (inconsolabile il grido di dolore che si leva dalle sponde lariane).
In compenso, nella vicina Svizzera, abili chirurghi plastici lavoreranno alacremente per ricostruire al nostro premier un impeccabile sorriso ipocrita.

martedì 15 dicembre 2009

"A Christmas carol" di Robert Zemeckis

Premesso che non amo gli effetti speciali da vertigine e non vado pazza per la performance capture, rivedrei comunque molto volentieri questo Christmas Carol di Zemeckis.
Nettamente più suggestiva la prima parte con menzione particolare per
- lo spirito di Jacob Marley e le sue catene che si allungano fino alle poltrone degli spettatori
- la miriade di anime incatenate che scontano il contrappasso vagando nel cielo notturno
- lo spirito del natale passato, suadente e implacabile come si conviene a una fiamma.

Piuttosto eccessivo il natale presente con la sua risata grassa; e troppo cartoon e spettacolare - tanto da diventare poco efficace - il rocambolesco viaggio di Scrooge nel futuro.

Per il resto tutto è bene quel che finisce bene e, per dirla con Tiny Tim, "God Bless us, every one".

domenica 13 dicembre 2009

I've been chasing ghosts

"I’ve been chasing ghosts and I don’t like it
I wish someone would show me where to draw the line
I’d lay down my sword if you would take it
And tell everyone back home I’m doing fine"


martedì 8 dicembre 2009

Mervyn e Dylan


Leggendo questa interessantissima biografia di Mervyn Peake mi sono imbattuta in un commovente ritratto a matita di Dylan Thomas addormentato. È strano che nel bel libro di Ferris l'amicizia fra Peake e Thomas sia tanto sottovalutata. A questo proposito riporto un preziosissimo estratto da un'e-mail inviatami l'anno scorso da Sebastian Peake, primogenito di Mervyn:
"Yes, Dylan Thomas, who regularly borrowed money from my mother, The Godess as he called her, but did not usually pay it back, would as a quid pro quo offer to take me to the kindergarten in Chelsea where I went. As we walked along he would tell me wonderful stories in his marvelous, mellifluous Welsh voice.
Stories of pirates and adventures of Highwaymen usually dominated."
(Sebastian Peake, 18 novembre 2008)

lunedì 7 dicembre 2009

Joy Division - guida pratica

Segnalo il prezioso volumetto distribuito in allegato al numero di dicembre della rivista Rumore. La "guida pratica" dei Joy Division curata da Luca Frazzi non è solo un efficace riassunto della vicenda aristica – inscindibile da quella umana - di Ian Curtis, ma anche una rilettura filologicamente corretta della produzione della band, un riposizionamento doveroso all’interno delle coordinate del post- punk, contro la logica corrente che tende a inglobare nel fenomeno “dark” tutto ciò che nacque, musicalmente parlando, dalle ceneri del ‘77. Illuminante a questo proposito l’intervista a Federico Fiumani dei Diaframma, posta in appendice all’excursus biografico.

La franchezza di Fiumani è ammirevole, commoventi i suoi ricordi e incolmabile, viene da dire, la distanza fra i ventenni di oggi e quelli di allora. Gli ultimi eroi (e il pensiero devoto va a Bowie, il maestro), gli ultimi a confondere arte e vita fino, spesso, a morirne, sono stati proprio loro, quelli che hanno avuto vent’anni nei '70 e '80 del secolo scorso.

mercoledì 2 dicembre 2009

Lunatica

La luna è un'enorme moneta di latte incollata al cielo: e i gatti sono furiosi.