mercoledì 24 dicembre 2008

Adoro Danny Kaye

“Mio padre aveva questa fissazione per Bing Crosby…” mi lancio con decisione, determinato a tirar fuori il rospo.
“Io lo detesto” mi interrompe Alex, sprezzante.
“Sì, anche a me non piace, lo trovo così melenso…”
“Esattamente”
“Bè, insomma, lui aveva questo mito in testa, Bing Crosby e White Christmas, sai, nella mia ingenuità io pensavo di tornare a casa da trionfatore, tanto più che in un negozio di dischi usati a Chicago avevo trovato una copia da collezionista di White Christmas, un Decca originale del ’51, una autentica rarità, non la colonna sonora del film…“
“No, naturalmente, il film è del ’54” Alex mi interrompe ancora, spezzando in due una galletta di riso e porgendomene metà “Un film deludente…Un vero peccato che Danny Kaye ci sia finito dentro, lui è l’unica cosa buona di quel film, la parte in realtà doveva andare a Fred Astaire, lo sapevi?”
Alex non finirà mai di stupirmi. “Come le sai tutte queste cose?”
“Adoro Danny Kaye, ho tutti i suoi film. Perché mi guardi così? Adoro i film musicali degli anni ’50” si appoggia al davanzale, si stringe nelle spalle e sorride nel buio “Sono i miei amici d’infanzia: Gene Kelly, Danny Kaye…abbiamo passato un sacco di ore felici insieme” sottolinea regalandomi un buffo sorriso pieno di sottintesi
.

“Ma tornando alla copia di White Christmas per tuo padre, cosa volevi dimostrargli? che nonostante tutto eri un figlio devoto e ubbidiente?” mi chiede cinicamente la voce della verità.
“Non so…” rifletto annaspando in una nebbia vischiosa “Sentivo di doverlo fare. Probabilmente quel disco voleva essere la prova tangibile del fatto che esistevo e meritavo la sua attenzione”
“Mmm, ho capito…Hai fatto come il gatto che deposita il topo morto sull’uscio del padrone”
“Più o meno” rispondo meccanicamente, folgorato dalla geniale franchezza di Alex.
“Immagino com’è andata a finire…”
Una galletta si sbriciola nel vuoto.
“Non l’ha mai ascoltato” concludo brevemente fissando con la massima concentrazione un punto qualsiasi dell’edificio di fronte.
(tratto da "L'inutile guida", di prossima pubblicazione)

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