lunedì 1 dicembre 2008

Children's corner

Non c’è proprio verso di evocare Debussy osservando la folle guerra di coriandoli bianchi che si sta scatenando di là dal vetro. Ne è passato di tempo da quando una nevicata evocava automaticamente “The snow is dancing”. Della neve ora vedo solo il putridume che si affossa nel prato, gli steli neri che ne violano la superficie compatta. Niente a che vedere con giochi impalpabili di timbri ed armonie di cristallo. A questa neve, a questa vita si addice ben altra colonna sonora. A Debussy lascio in custodia il sogno.

2 commenti:

guanabara ha detto...

Forse dovremmo osservare i fenomeni della natura in maniera meno "antropica".
Neve è neve in sè e per sè.
Ma ho sempre avuto un rispetto enorme per l'ideale (...soltanto IDEALE...) purezza dei ghiacci .
Non tanto quanto ne hanno quegli alpinisti che non esitano a valutare la loro stessa esistenza meno importante di quella delle nevi e dei ghiacci - un tempo si diceva - eterni.

Anonimo ha detto...

"Io sono certo che nella forza degli elementi è la purificazione, e io desidero tornare ad essa e vivere alla sua presenza"
Oscar Wilde "De Profundis"