mercoledì 31 dicembre 2008
Giorno di confine
Ci sono giorni come questo, giorni di confine, in cui i pensieri vanno alla deriva, inutile arginarli, perché rotolano come le biglie sul pavimento del corridoio, ceramica verde bosco e marrone, rimbalzano contro la porta d’ ingresso, biglie e macchinine tormentano la porta d’ ingresso, l’inutile tormento dei ricordi, confini che non servono a nulla, confini da cancellare, una lunga cicatrice di pietre che attraversa la città, il 2009 celebrerà due decenni dalla caduta del Muro e tutti quei piccoli, arroganti padroni del mondo che affollano le strade di oggi ignoreranno sempre il significato di quella cicatrice, non avranno mai voglia di ascoltare, non sapranno mai la voce di Bach trasmessa da Rostropovich tra le rovine, non sapranno mai né Bach né Rostropovich e la cicatrice, col tempo, sbiadirà inghiottita dall’asfalto, una cicatrice fra le tante, indistinguibile, la sempre inutile lezione della Storia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento