martedì 10 marzo 2009

Dello scrivere e no

"Alex è la sola persona al mondo a cui io possa dire il disgusto che mi assale, a volte, la totale disillusione nei confronti del mio lavoro. Eppure lui sa che io mi sento vivo solo quando ho una traccia da seguire dentro la testa, sa riconoscere e rispettare le mie assenze, il mio sguardo cieco sulle cose, sa accudire pazientemente persino questa mia pigrizia malata. Non posso fare a meno di scrivere: lo faccio per confondere le carte, perché una volta che una cosa è scritta, è diventata di tutti ed io dimentico se mi sia appartenuta veramente e così confesso le mie colpe, le frantumo in infiniti granelli di sabbia e le disperdo. Ma scrivere presuppone una estrema fiducia in se stessi, e questa è merce che non ho sempre a portata di mano, senza contare che l’ispirazione è un lusso che non ci si può permettere costantemente: lo diceva anche Byron che uno non può vivere sempre con la febbre addosso. Occorrono idee chiare e una volontà esplosiva per riciclare le proprie miserie trasformandole in preziosi equilibri di forme. A volte mi sembra di avere l’anima logorata da questo esercizio di emozioni."

2 commenti:

Parolerose ha detto...

che bello!

che cos'e'?

Anonimo ha detto...

Davvero ti piace?
E' un pezzo della mia nuova creatura che dovrebbe vedere la luce tra non molto.
Non è che io ami essere così autorefernziale, è che in questo periodo sono talmente scollegata che mi è difficile trovare le parole per dire come mi sento e mi sembra che i miei personaggi se la cavino molto meglio di me da questo punto di vista. Grazie per la visita. Passerò dalle tue parti.