“Credo fermamente che l’infelicità uno la succhia col latte materno...”
Certo l’inizio è lapidario, non lascia spazio ad interpretazioni. Il piglio deciso e irrevocabile di chi ha le idee ben chiare. Una curiosità divorante ti spingerebbe a proseguire la lettura se non sentissi su di te lo sguardo fermo di Mrs Brennan come in attesa di una risposta. È in momenti come questo che desidereresti avere ancora la tua famosa felce di capelli in testa: sarebbe così facile nascondersi. Era il tuo gioco preferito durante le interviste:
ti accoccolavi in una poltrona come un bambino viziato, sceglievi con cura le parole studiando l’avversario, poi balbettavi le tue risposte false attraverso la ragnatela che ti nascondeva gli occhi. Il gioco della timidezza eccentrica era perfetto per reagire alla noia. Ma il tempo dei giochi è finito da un pezzo. Mrs Brennan ti sta scrutando attentamente: cosa avrà letto sulla tua faccia nel momento in cui ti è arrivata la notizia? Cos’avrà percepito, oltre al tonfo del tuo cuore? “Ho pensato che le avrebbe fatto piacere avere una copia del diario, se così possiamo chiamarlo, che Lynn ci ha lasciato” sospira Mrs Brennan accavallando con grazia le gambe e ruotando leggermente la sedia imbottita. Cerchi di restare immobile, quasi trattieni il respiro, perché ricordi bene i gemiti insopportabili che può produrre la sedia che ti ospita.
“D’altra parte, Mr Williams” prosegue Mrs Brennan scuotendo leggermente il capo e deponendo lo sguardo trasparente su di te “è a lei che lo scritto di Lynn è dedicato: è giusto che ne abbia una copia.”
“Sono anni che non prendo psicofarmaci” dichiari con franchezza, mentre l’acqua intorno a te comincia a scottare. Un rapido gesto della mano matura sembra voler cancellare le tue parole.
“Non l’abbiamo pensato neanche per un attimo, Mr Williams, mi creda…”
“Non mi sono mai sottratto ad alcuna perquisizione” prosegui convinto, deciso a difendere ogni minuto, ogni ora, ogni energia spesa tra le mura di questo carcere.
Mrs Brennan scuote ancora il capo mostrando un debole sorriso. “La sua presenza qui è fondamentale” dice con semplicità, troncando di netto le tue congetture. Certo la giustizia deve fare il suo corso: ecco la frase odiosa che aspettavi. Sarà aperta un’inchiesta bla bla bla: le solite storie.
“Lynn aveva pianificato tutto con cura” continua intanto Mrs Brennan lanciando di tanto in tanto un’occhiata al monitor azzurro del computer. “Ha preso tutti in contropiede.”
Non ti è mai stato permesso visitare una cella, dunque, nonostante la tua antica esperienza in materia di sotterfugi e tesori nascosti, non riesci a immaginare dove Lynn possa aver stoccato una quantità così consistente di compresse. “Ogni genere di farmaco” precisa Mrs Brennan. “È altamente improbabile che possa cavarsela.”
La tensione dell’autodifesa, seguita alla spaventosa sorpresa della notizia, si sta allentando ormai nella malinconia. Lynn ha preso tutti in contropiede. Anche tu ti sei lasciato ingannare, nemmeno tu hai saputo leggere la sua angoscia silenziosa. Ormai è chiaro che non ti accuseranno di aver introdotto illecitamente dei farmaci in carcere, ma sicuramente vorranno indagare il tuo rapporto con Lynn, sospetteranno comportamenti scorretti, atteggiamenti preferenziali. Perché Lynn ha confessato a te, e soltanto a te, i segreti della sua vita e della sua morte?
“Per noi è molto importante...” e lo sguardo verde dondola pensoso nella tua direzione “Mi sta ascoltando, Mr Williams?”
“Francamente no.” Sorpreso in flagrante, ma non te ne frega niente. Tutte quelle parole piene di buon senso ti scivolano di dosso e rotolano via sul pavimento senza lasciare traccia.
“Lei esercita un forte ascendente sulle ospiti della nostra struttura.” Infatti. Oggi si possono ammirare i brillanti risultati del tuo lavoro.
“È fondamentale che l’attività con il suo gruppo non subisca interruzioni…”
Problema numero uno: la tua neonata rock-band carceraria, messa insieme con tanta fatica, ha appena perso la sua eccellente vocalist. Mrs Brennan pensa forse di invitare Sinead O’Connor a sostituire Lynn e la sua irlandesissima voce di cristallo?
“Inoltre le sue relazioni sono sempre così accurate, ricche di osservazioni acute…”
Quando hai frequentato l’inferno per un discreto numero di anni non hai certo bisogno del vocabolario per tradurre il linguaggio segreto dei dannati.
“Mr Williams, lei è un collaboratore prezioso e rappresenta un esempio per tutti noi: la sua forza di volontà è ammirevole. Lei è la prova vivente che un individuo può scegliere di trasformare radicalmente la propria esistenza…”
Come ti senti in questo insolito ruolo di eroe positivo? Avevi mai pensato di poter essere considerato un luminoso esempio di condotta esemplare? Gesù, se solo questa donna la smettesse di elencare tutte le virtù che non possiedi! Possibile che non sappia che le tue figlie ti sono capitate nella vita per una banale distrazione da abuso di alcol? Sta fingendo spudoratamente o davvero ignora che quel concepimento casuale ha generato un matrimonio bizzarro, costantemente afflitto dalle tue inquietudini e, da qualche anno, addirittura in bilico fra due diverse abitazioni?
Certo l’inizio è lapidario, non lascia spazio ad interpretazioni. Il piglio deciso e irrevocabile di chi ha le idee ben chiare. Una curiosità divorante ti spingerebbe a proseguire la lettura se non sentissi su di te lo sguardo fermo di Mrs Brennan come in attesa di una risposta. È in momenti come questo che desidereresti avere ancora la tua famosa felce di capelli in testa: sarebbe così facile nascondersi. Era il tuo gioco preferito durante le interviste:
ti accoccolavi in una poltrona come un bambino viziato, sceglievi con cura le parole studiando l’avversario, poi balbettavi le tue risposte false attraverso la ragnatela che ti nascondeva gli occhi. Il gioco della timidezza eccentrica era perfetto per reagire alla noia. Ma il tempo dei giochi è finito da un pezzo. Mrs Brennan ti sta scrutando attentamente: cosa avrà letto sulla tua faccia nel momento in cui ti è arrivata la notizia? Cos’avrà percepito, oltre al tonfo del tuo cuore? “Ho pensato che le avrebbe fatto piacere avere una copia del diario, se così possiamo chiamarlo, che Lynn ci ha lasciato” sospira Mrs Brennan accavallando con grazia le gambe e ruotando leggermente la sedia imbottita. Cerchi di restare immobile, quasi trattieni il respiro, perché ricordi bene i gemiti insopportabili che può produrre la sedia che ti ospita.
“D’altra parte, Mr Williams” prosegue Mrs Brennan scuotendo leggermente il capo e deponendo lo sguardo trasparente su di te “è a lei che lo scritto di Lynn è dedicato: è giusto che ne abbia una copia.”
“Sono anni che non prendo psicofarmaci” dichiari con franchezza, mentre l’acqua intorno a te comincia a scottare. Un rapido gesto della mano matura sembra voler cancellare le tue parole.
“Non l’abbiamo pensato neanche per un attimo, Mr Williams, mi creda…”
“Non mi sono mai sottratto ad alcuna perquisizione” prosegui convinto, deciso a difendere ogni minuto, ogni ora, ogni energia spesa tra le mura di questo carcere.
Mrs Brennan scuote ancora il capo mostrando un debole sorriso. “La sua presenza qui è fondamentale” dice con semplicità, troncando di netto le tue congetture. Certo la giustizia deve fare il suo corso: ecco la frase odiosa che aspettavi. Sarà aperta un’inchiesta bla bla bla: le solite storie.
“Lynn aveva pianificato tutto con cura” continua intanto Mrs Brennan lanciando di tanto in tanto un’occhiata al monitor azzurro del computer. “Ha preso tutti in contropiede.”
Non ti è mai stato permesso visitare una cella, dunque, nonostante la tua antica esperienza in materia di sotterfugi e tesori nascosti, non riesci a immaginare dove Lynn possa aver stoccato una quantità così consistente di compresse. “Ogni genere di farmaco” precisa Mrs Brennan. “È altamente improbabile che possa cavarsela.”
La tensione dell’autodifesa, seguita alla spaventosa sorpresa della notizia, si sta allentando ormai nella malinconia. Lynn ha preso tutti in contropiede. Anche tu ti sei lasciato ingannare, nemmeno tu hai saputo leggere la sua angoscia silenziosa. Ormai è chiaro che non ti accuseranno di aver introdotto illecitamente dei farmaci in carcere, ma sicuramente vorranno indagare il tuo rapporto con Lynn, sospetteranno comportamenti scorretti, atteggiamenti preferenziali. Perché Lynn ha confessato a te, e soltanto a te, i segreti della sua vita e della sua morte?
“Per noi è molto importante...” e lo sguardo verde dondola pensoso nella tua direzione “Mi sta ascoltando, Mr Williams?”
“Francamente no.” Sorpreso in flagrante, ma non te ne frega niente. Tutte quelle parole piene di buon senso ti scivolano di dosso e rotolano via sul pavimento senza lasciare traccia.
“Lei esercita un forte ascendente sulle ospiti della nostra struttura.” Infatti. Oggi si possono ammirare i brillanti risultati del tuo lavoro.
“È fondamentale che l’attività con il suo gruppo non subisca interruzioni…”
Problema numero uno: la tua neonata rock-band carceraria, messa insieme con tanta fatica, ha appena perso la sua eccellente vocalist. Mrs Brennan pensa forse di invitare Sinead O’Connor a sostituire Lynn e la sua irlandesissima voce di cristallo?
“Inoltre le sue relazioni sono sempre così accurate, ricche di osservazioni acute…”
Quando hai frequentato l’inferno per un discreto numero di anni non hai certo bisogno del vocabolario per tradurre il linguaggio segreto dei dannati.
“Mr Williams, lei è un collaboratore prezioso e rappresenta un esempio per tutti noi: la sua forza di volontà è ammirevole. Lei è la prova vivente che un individuo può scegliere di trasformare radicalmente la propria esistenza…”
Come ti senti in questo insolito ruolo di eroe positivo? Avevi mai pensato di poter essere considerato un luminoso esempio di condotta esemplare? Gesù, se solo questa donna la smettesse di elencare tutte le virtù che non possiedi! Possibile che non sappia che le tue figlie ti sono capitate nella vita per una banale distrazione da abuso di alcol? Sta fingendo spudoratamente o davvero ignora che quel concepimento casuale ha generato un matrimonio bizzarro, costantemente afflitto dalle tue inquietudini e, da qualche anno, addirittura in bilico fra due diverse abitazioni?
(da "L'inutile guida" ed. Progetto Cultura, 2009 - prima puntata)
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